“Non convenzionali”: aumenta il peso nei portafogi
Pubblicato da Sonia Ceramicola in Formazione · Mercoledì 26 Mar 2025 · 2:45
Tags: investimenti, non, convenzionali, portafoglio, criptovalute
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SONIA CERAMICOLA
Co-fondatore di Teseo, ente di ricerca e formazione specializzato nel settore finanziario
Oro e materie prime, criptovalute, mercati privati opere d’arte, automobili e orologi da collezione. Gli investimenti “non convenzionali” stanno guadagnando sempre più attenzione attraendo capitali.
La ragione? Offrono più opportunità ai portafogli. Ma attenzione ai rischi.
Negli ultimi anni, sono venute alla ribalta diverse tendenze nel settore degli investimenti “non convenzionali” che esulano dalle classiche asset class, ma riguardano opportunità come: opere d’arte, criptovalute, materie prime e mercati privati.
In passato specialisti di settore suggerivano come la migliore ripartizione del portafogli fosse: un terzo in immobili e terreni, un terzo in attività finanziarie e un terzo in beni alternativi. Attualmente, si registra una maggiore concentrazione nei primi due ambiti, ma non si può ignorare che gli investimenti “non convenzionali” stiano guadagnando sempre più attenzione e attraendo capitali.
A livello globale, si stima che circa 3.000 mld di dollari siano investiti in opere d’arte, un settore che ha visto un notevole aumento di interesse, soprattutto tra gli High net worth individuals (Hnwi), gli individui con un alto patrimonio netto. Il mercato dell’arte è caratterizzato da un interscambio commerciale annuale di circa 70 miliardi di dollari, anche se l’Italia rappresenta un valore inferiore all’1%.
Per quanto riguarda le criptovalute, la loro capitalizzazione ha attirato considerevoli flussi di investimento. Questi strumenti digitali hanno visto un aumento esponenziale nel loro valore e nella loro adozione. Gli investimenti in criptovalute, sebbene estremamente volatili, sono visti come un’opportunità da molti investitori in cerca di rendimenti superiori, alimentati dall’innovazione tecnologica e dall’adozione crescente nel mercato. La sola capitalizzazione di Bitcoin (detenuto in Italia assieme ad altri “cryptoasset” da 3,6 milioni di persone per circa 2,2 mld di dollari) ha raggiunto un valore pari al Pil di Australia o Brasile. Insieme alle opere d’arte e criptovalute, molti altri beni fisici da investimento, come l’oro, stanno registrando aumenti record di prezzo, mentre i mercati dei beni da collezione si stanno espandendo notevolmente sia in termini di volumi che di valori. Per esempio, il mercato globale delle automobili da collezione vale circa 40 miliardi di dollari, mentre quello degli orologi arriva a 70 miliardi di dollari (con 2 miliardi di dollari solo in Italia).
In sintesi, il panorama attuale registra una crescente attenzione verso investimenti “non convenzionali” che, tuttavia, non devono essere trattati con leggerezza, in quanto prevedono principi rigorosi da rispettare e operazioni complesse da seguire. In alcuni casi, come per le opere d’arte, mancano regolamentazioni unificate, ma sono comunque assoggettati a una rete di leggi che spaziano dal diritto civile e penale, ai Codici dei Beni Culturali, del Paesaggio e dei Consumatori. Inoltre, gli aspetti fiscali e le normative sulla circolazione dei beni, aggiungono ulteriori livelli di complessità. Gli investimenti non convenzionali, dunque, offrono opportunità interessanti per diversificare il portafoglio e ottenere rendimenti potenzialmente più elevati rispetto agli investimenti più tradizionali. Tuttavia, comportano anche rischi più elevati e richiedono una conoscenza approfondita del mercato e delle strategie di investimento.