Edizione MAGGIO 2023

Il passaggio dal portafoglio strategico al portafoglio tattico-strategico: cosa cambia per i consulenti finanziari?
di Giovanni Carloni e Salvatore Facineroso
Relatori Teseo
La conferenza di Carloni e Facineroso al Salone del Risparmio consentirà ai consulenti di approfondire le regole fondamentali alla base della costruzione e del ribilanciamento dei portafogli, sia di tipo strategico, che di tipo tattico.
Tra le conferenze di Teseo più attese al Salone del Risparmio emerge quella denominata: “Dal portafoglio strategico al portafoglio tattico-strategico: un cambio di paradigma obbligato?” che si svolgerà martedì 16 maggio dalle 9 alle 11 presso la Sala Amber-7, accreditata per 2 ore ai fini del mantenimento Efa, Efp, Eip ed ESG. I docenti sono Giovanni Carloni e Salvatore Facineroso.
Carloni svolge attività di sviluppo e progettazione di strumenti e percorsi formativi rivolti ai professionisti della finanza prevalentemente negli ambiti risk management, wealth management e finanza d’impresa, e in qualità di docente Teseo realizza attività di consulenza, progettazione ed erogazione di percorsi formativi rivolti a clientela istituzionale come banche, reti di consulenti finanziari, compagnie assicurative.
Facineroso può vantare oltre venti anni di esperienza diretta sui mercati finanziari come execution trader e investment specialist con focus, in particolare, sulla parte tattica del portafoglio, sulla preparazione di strategie di investimento (utilizzando approcci e metriche differenti) e di investment case ad hoc, sulla selezione di singoli settori e titoli. La Newsletter di Teseo ha posto alcune domande a Carloni e Facineroso sui contenuti del loro intervento al Salone del Risparmio.
A chi si rivolge la vostra conferenza?
In prima battuta ai consulenti finanziari e ai gestori private, ma indirettamente può interessare sia i responsabili della formazione che le direzioni commerciali di banche e reti di consulenti.
Da quali aspetti è originato il tema del vostro intervento?
Da due aspetti fondamentali: il primo è il ricambio generazionale della clientela. Tanti consulenti finanziari si trovano a gestire una clientela di età matura, tra i 55 e i 75 anni. Col ricambio generazionale i risparmiatori che subentrano nei rapporti col consulente dimostrano delle esigenze differenti: quello che andava prima bene al genitore, spesso non è adatto per un quarantenne.
Il secondo aspetto è la maggiore velocità di mutazione dei mercati e delle correlazioni tra le varie asset class, che richiedono un approccio di portafoglio più dinamico e in linea con i tempi. Se prima un portafoglio strategico con un approccio statico poteva sembrare idoneo a soddisfare un cliente tradizionale senior, verso il quale il cf si interfacciava non più di un paio di due volte l’anno, oggi il cliente, anche per effetto del maggior dinamismo dei mercati e la maggiore circolarità e frequenza delle informazioni, va seguito con un approccio maggiormente dinamico e reattivo. Di conseguenza anche la strutturazione del portafoglio deve adeguarsi adottando un metodo non solo rigorosamente strategico, ma anche affinato da interventi razionali di tipo tattico. In tal modo, oggi, si assiste al passaggio da un portafoglio gestito in maniera passiva e attendista a un portafoglio gestito in modo più attivo e dinamico.
Questo cambio di approccio cosa determina?
Il concetto importante è che l’approccio tattico resti all’interno di uno schema strategico rispettoso, non solo delle caratteristiche dell’investitore in termini di tolleranza al rischio, orizzonte temporale e obiettivi d’investimento, ma basato su metriche e indicatori oggettivi, tecnici, economici e/o finanziari e mai su criteri discrezionali.
In questa direzione evolve il ruolo del consulente finanziario, che deve essere più propositivo rispetto al passato: ricordiamo infatti che l’anno 2022 ha rappresentato un esempio eclatante di come una gestione passiva di stampo tradizionale non sia stata in grado di tutelare la gran parte dei portafogli, anche quelli che sembravano più conservativi. I portafogli classici 60-40, in assenza di un approccio tattico-strategico, hanno sofferto molto.
In definitiva quale contributo può ricevere un consulente che assisterà alla vostra conferenza?
Acquisire, consolidare o omogenizzare le regole fondamentali alla base della costruzione e del ribilanciamento dei portafogli, dapprima strategiche e poi tattiche. Inoltre, riceverà una serie di strumenti di analisi, spunti operativi, suggerimenti, applicati a casi reali, “facilmente” spendibili nell’attività professionale.