Edizione SETTEMBRE 2021

Il “Cervello sociale”, il miglior alleato dei professionisti degli investimenti
Intervista a: Corrado Sinigaglia
Professore ordinario di Filosofia della scienza presso l’Università degli Studi di Milano.
L’intervento di Sinigaglia centrato sull’approfondimento del concetto dei “Cervelli allo specchio” ovvero sull’analisi delle modalità con le quali interagiamo socialmente.
“Cervelli allo specchio. Come comprendiamo gli altri e perché riusciamo a farlo” è la conferenza che Teseo organizza nella terza e conclusiva giornata del Salone del Risparmio, venerdì 17 settembre dalle 11.45 alle 13.45 presso la sala Red 1. Il relatore è Corrado Sinigaglia, professore ordinario di Filosofia della scienza presso l’Università degli Studi di Milano, che si occupa da tempo dei processi e dei meccanismi che sono alla base della cognizione sociale. Dirige il Cognition in Action (CIA) Lab del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Milano. Il punto di partenza delle riflessioni di Sinigaglia è il seguente: molte delle nostre scelte dipendono dalla capacità di comprendere le persone intorno a noi, di leggere nella loro mente e spesso ci basta un attimo per realizzare lo stato d’animo della persona che abbiamo di fronte. Talvolta, però, le cose vanno diversamente ed entrare in sintonia con gli altri ci appare un’impresa difficile, se non disperata. Non riusciamo a capire cosa provi o senta chi ci sta di fronte. Da che cosa dipende? E perché in questo contesto diventa così importante il concetto di “Cervelli allo specchio”?
Professor Sinigaglia, cosa intende per “Cervelli allo specchio”?
Faccio riferimento alla scoperta di particolari neuroni altamente diffusi nel cervello umano che sono definiti neuroni specchio e che danno la capacità di consentire ai diversi agenti di comprendersi l’uno con l’altro. Questo meccanismo è molto importante nelle interazioni sociali e riguarda chiunque debba gestire gruppi più o meno grandi.
Usare il cervello come uno specchio su cui riflettere le nostre modalità di interagire socialmente. Quella socialità che in questi ultimi due anni è stata davvero compromessa, la pandemia ha impattato negativamente sui modi più elementari con cui noi esseri umani interagiamo. Pensiamo al tema della distanza fisica: a una certa distanza i nostri comportamenti sociali risultano in grande difficoltà. Parto da questo assunto per dire che il cervello umano per sua natura sociale può facilitarci ma a volte anche ostacolarci nei nostri comportamenti. Il cervello sociale è stato messo a dura prova durante la pandemia e i danni che ha ricevuto purtroppo hanno riguardato il cervello tout court.
A proposito di interazioni tra le persone, una buona notizia è che ritorna in presenza la manifestazione di riferimento del mondo degli investimenti come il Salone del Risparmio dopo due edizioni saltate a causa della pandemia, il cervello sociale torna a respirare…
Si torna a respirare, sia per più dirette interazioni tra le persone sia perché i molti temi di largo respiro affrontati dal Salone possono indurre a riflettere sui meccanismi di base con cui interagiamo. Una riflessione che mai come in questa occasione può rivelarsi importante.
Quale sarà il messaggio della sua conferenza per i consulenti finanziari?
Che molte delle loro capacità dipendono non solo dall’analisi dei dati ma dalla capacità di saper leggere i comportamenti umani. Sapere che esistono vincoli che facilitano oppure ostacolano un certo comportamento umano non è una cosa banale e può rivelarsi utile nel rapporto con i propri clienti. Tra le tante prospettive che si possono osservare quella del cervello allo specchio, per quanto insolita, non è così lontana dalla realtà operativa dei consulenti finanziari.